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Enzo Parillo – IL FIGLIO NERO

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Descrizione prodotto

Enzo Parillo:

IL FIGLIO NERO

Danza allegra intorno al viaggio nella follia

Romanzo

Rilegatura: cucitura filo refe e brossura, copertina a colori
Formato 16×22; pp. 248

Piccola Editalia 2014

Contenuto
Il figlio nero [Emanuele d’Ascian degli Scialenghi è un medico affetto da schizofrenia e da bulimia. La grave malattia psichiatrica lo rende preda di continui attacchi di follia. Il disturbo psicogeno del comportamento alimentare lo porta a divorare qualunque cosa di commestibile capiti a portata di bocca. Insieme all’Altro, Eleuname, e col conforto e la vicinanza della moglie, Lucia, tra immaginazione ed incubo, e con mille peripezie, compie un viaggio fantastico a ritroso nel tempo, fino al giorno del matrimonio dei suoi genitori. Come un’ossesso, si muove spasmodicamente alla ricerca frenetica degli elementi utili per fuoriuscire dallo smarrimento totale in cui vive. Accompagnato dalla preziosa fotografia che ritrae il padre, Francesco, e la madre, Adele, in chiesa, inginocchiati davanti all’altare, mentre si sposano, va alla scoperta dei curiosi Peli Neri sul dorso delle dita delle mani del padre, ritrovamento grazie al quale riuscirà, in via definitiva, ad elaborare e risolvere il lutto per la morte dell’amatissimo genitore.]

3 reviews for Enzo Parillo – IL FIGLIO NERO

  1. :

    Pochi scrittori, per quanto eccelsi, hanno lavorato così a fondo sulla materia umana come l’autore Enzo Parillo. Egli ha composto un’opera avvincente nella narrazione del vissuto quotidiano e nella metamorfosi psicologica e mentale del “Figlio nero” nel suo viaggio attraverso la follia. Molto interessante e concreto il protagonista nelle prime manifestazioni della sua dissociazione e poi, via via nella saltuaria e progressiva malattia, nel riconoscimento ed accettazione dell’altro per giungere poi alla guarigione. L’altro, il figlio nero, è colui che è colpito “dai peli neri” sulle mani del padre. È anche colui che nella sua straordinaria follia compie un viaggio in una dimensione diversa, come un sogno o un flash-back. Tale dimensione è quella dei suoi genitori nel giorno del matrimonio allorquando scopre la perdita delle mani del suo papà. Bello il personaggio di Lucia, un a donna fredda, distante, distaccata nelle varie sfaccettature, come Lucia-moglie, Lucia-manichino, Lucia-Lucia, Lucia-incubo, Lucia-mistica nell’elaborazione dei Comandamenti divini, Lucia-vestale, Lucia-mostro, Lucia-chi era, Lucia-strega, Lucia-altri, Lucia-robot, Lucia-vera. In conclusione è un’opera ben riuscita con una certa diversità tra la prima parte più scientifica, tecnica e colta e la seconda parte più dolce, aerea, romanzata. È, dunque, un’opera forbita e colta, che va letta nel modo giusto.
  2. :

    La narrazione riesce a catturare l'attenzione del lettore che viene coinvolto direttamente dagli eventi che generano forti emozioni nel protagonista. Preso da tali emozioni, il lettore è portato ad immedesimarsi nelle vicende del protagonista. Talvolta invece si avverte un forte distacco dagli episodi descritti. Le emozioni ed il travaglio interiore del protagonista derivano chiaramente dal trauma della perdita della figura paterna. Tale evento rappresenta un momento di sofferenza che guida la metamorfosi del protagonista. Egli infatti è capace di tradurre il dolore in un momento di crescita interiore che lo conduce verso una rinascita spirituale. La metafora dei labirinti umani ben esprime il travaglio e la ricerca della libertà interiore di ogni uomo.
  3. 5 di 5

    :

    “Il figlio nero” è un romanzo spettacolare, piacevolissimo da leggere, un’opera suggestiva, di forte impatto emotivo, in cui è racchiuso “il mondo intero”, la vita la morte, il tempo, Dio, l’infinito… tutti gli elementi prendono vita. Il romanzo viene presentato nei minimi dettagli, le scene vengono descritte molto accuratamente tanto da riuscire a vederle. Soprattutto, con accortezza vengono dipinte le emozioni e gli stati d’animo sia di Emanuele il protagonista, che degli altri personaggi, mettendo in rilievo l’estremo dolore per il grave lutto che Emanuele subisce per la perdita del padre, tanto da procurargli dentro un forte vuoto che cerca di colmare cominciando ad avere atteggiamenti distruttivi contro il proprio corpo. Il dolore lo porta alla scissione della propria identità; parafrasando Freud, suggerisce l’idea di un conflitto tra una pulsione all’autorealizzazione di sé identificabile come pulsione di vita, incarnata dalla figura di Emanuele, e una tensione autodistruttiva simbolizzata dalla pulsione di morte connaturata dalla figura di Eleuname. I temi scottanti riguardano l’elaborazione del lutto, l’angoscia provata nella ricerca della figura patena e la forza che avverte nel legame di sangue, tematiche che successivamente riesce a risolvere superando le drammatiche prove della vita tessendo con pazienza, speranza e resilienza il filo del tempo. Il romanzo consente al lettore di interrogarsi, di rispondersi e di conoscere meglio se stessi e ciò che si possiede dentro, mettendo in rilievo quella che è la fragilità dell’essere umano di fronte al dolore, e soprattutto l’accettazione di questa, di fare luce su quelle che sono le certezze della vita o sollevare altri dubbi che portano ad una maggiore introspezione; tutte cose che aiutano a conoscersi meglio e quindi vivere meglio. Dentro ogni PERSONA vive un’immagine unica, ogni ESSERE UMANO è unico e irripetibile, ogni PERSONA è diversa da tutti gli altri, perdere il contatto con questa unicità significa stare male e allontanarsi dal proprio nucleo originario, ritrovarla significa invece rifiorire. Il romanzo in sé mi ha trascinata in una miriade di emozioni e sensazioni proprio per la sue caratteristiche, avvertendole sulla mia pelle e all’interno della mia anima. Il mio AUGURIO è quello di poterla leggere ancora dopo questo fantastico esordio. Grazie dott. Enzo per questa che io come persona e come psicoterapeuta considero una possibilità di crescita e grazie di riconoscere l’amicizia come dono che germoglia e che illumina.

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